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Il Papa in preghiera in onore dell’Ucraina si collega ad una profezia apocalittica

Papa Francesco ha presieduto ieri una preghiera speciale per l’Ucraina che si rifà a una profezia apocalittica secolare sulla pace e la Russia, innescata da presunte visioni della Vergine Maria a tre bambini contadini a Fatima, in Portogallo, nel 1917.

Francesco ha invitato vescovi, sacerdoti e fedeli comuni di tutto il mondo ad unirsi a lui nella preghiera di consacrazione.

Il rituale è di profonda importanza spirituale per molti cattolici.

Tratta alcuni degli aspetti più controversi della fede cattolica: presunte visioni della Madonna, profezie dell’inferno, comunismo sovietico e morte di un papa, e se le profezie contenute nei cosiddetti “segreti di Fatima” siano già state soddisfatte.

La messa è stato l’ultimo sforzo di Francesco per raccogliere le preghiere per la fine della guerra, mantenendo aperte le opzioni per il dialogo con la Chiesa ortodossa russa e il suo influente leader, il patriarca Kirill.

Una storia vecchia almeno 100 anni

La storia di Fatima risale al 1917, quando secondo la tradizione, i fratelli Francisco e Jacinta Marto e la cugina Lucia dissero che la Vergine Maria apparve loro sei volte e confidava tre segreti.

I primi due descrivono un’immagine apocalittica dell’inferno, preannuncia la fine della prima guerra mondiale e l’inizio della seconda, e l’ascesa e la caduta del comunismo sovietico.

Secondo gli scritti successivi di Lucia, diventata suora e morta nel 2005, la Russia si sarebbe convertita e la pace regnerebbe se il papa e tutti i vescovi del mondo consacrassero la Russia al “Cuore Immacolato di Maria”.

Per alcuni cattolici tradizionalisti, la pronuncia della Russia di Francesco nella preghiera, così come il suo invito a tutti i vescovi del mondo a unirsi a lui, realizza finalmente la profezia originale di Fatima. Alcuni cavilli che ha aggiunto in Ucraina, mentre altri sottolineano il fatto che l’appello originale alla “conversione” della Russia avrebbe potuto benissimo essere una priorità per la Chiesa cattolica nel 1917, ma non lo è ora.

Subito dopo che papa Francesco ha annunciato i suoi piani, il patriarca Kirill ha detto che anche lui stava invitando gli ortodossi russi a dirigere le preghiere alla Vergine.

Kirill ha chiesto la pace, ma ha anche giustificato l’invasione invocando i due paesi come “un popolo”.​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

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Pubblicato da
Simone Paciocco