Di truffe se ne parla ogni giorno, in realtà però ce n’è una che per troppo tempo è passata inosservata. Stiamo parlando della “frode Postamat”, recentemente denunciata da una delle vittime. Lasciamo la parola alla preda, in modo tale da spiegare nel dettaglio quanto accadutogli.
Postamat: la truffa nascosta dietro ad un telefono
Iniziamo dicendo che tutto ha inizio con l’inserimento di un
annuncio di vendita su E-bay riguardante una
tavola da Windsurf per professionisti. Cosa accade poi?
La vittima della truffa Postamat racconta: “Il truffatore fa di tutto per mettersi in contatto con me tramite cellulare, per poter parlare a voce, mostrare il suo numero e mettermi a mio agio. Uno dei primi indizi che mi ha fatto incuriosire è il fatto che il truffatore non ha contrattato per niente il prezzo e non ha chiesto alcuna specifica della tavola. Fatto molto insolito per una persona che acquista un oggetto del genere. Un surfista fa mille domande anche in presenza, guardando e/o toccando l’attrezzatura a cui è interessato. Invece questa persona chiede al massimo se la tavola è “in buono stato”.
Egli risponde in maniera davvero troppo generica e sfuggente alle mie domande su dove era solito uscire in windsurf, se era sufficientemente bravo per evitare di farsi male, se era in grado di fare certe manovre e con quale vele avrebbe completato l’attrezzatura. Insomma, davvero troppo strano per uno interessato ad un oggetto così particolare”, spiega l’uomo.
Poi prosegue: “Nello specifico si spacciava per medico, di Milano. Mi dice subito che per il ritiro avrebbe mandato uno spedizioniere di sua fiducia e che mi avrebbe pagato la tavola in anticipo. Lo avrei solo dovuto richiamare a quel numero quando ero davanti ad un Postamat. Diceva che era il sistema più rapido per ricevere del denaro. Trovato un ufficio postale con il Postamat all’esterno, lo richiamo, pronto a farmi seguire passo passo nella procedura di ricezione del denaro sul mio Bancomat tramite il suo conto postale (lui avrebbe inviato il denaro usando la sua prepagata Postepay).
Nel guidarmi però, le opzioni da scegliere sono quelle per l’invio di denaro, non per la ricezione. Non conoscevo i servizi delle Poste Italiane e della carta Postepay – pur avendola – perché non la usavo mai. Eppure era troppo strano il fatto che lui mi stesse facendo digitare il numero della sua carta Postepay dopo avermi suggerito l’opzione “versamenti” e questo mi ha fatto desistere dal continuare le operazioni guidate al telefono con lui. Dopo che ho inventato una scusa per non procedere, ha avuto anche il coraggio di richiamarmi e tentare di portare a completamento l’operazione, ma a quel punto ero sicuro che fosse un truffatore, perché non forniva una spiegazione plausibile di una procedura tanto contro-intuitiva.”