Una scoperta rivoluzionaria che aumenta il rendimento dei pannelli fotovoltaici in particolare sugli impianti privi di accumulatori.
Pannelli Fotovoltaici: Arriva la svolta che aspettavamo?
Uno dei punti nevralgici nell’acquisto degli impianti fotovoltaici riguarda proprio le batterie dette accumulatori.
Seppur le tecnologie in questo ambito hanno fatto passi da gigante, le batterie hanno una vita limitata stimabile in circa 10 anni prima che il decadimento diventi più importante con conseguente perdita di capacità. Discorso diverso per i pannelli, dove oggi i più blasonati policristallini possono arrivare addirittura a 40 anni di attività prima di dover essere sostituiti.
Una ricerca della Stanford University potrebbe venire in soccorso.
I ricercatori hanno scoperto un metodo per permettere la produzione di energia elettrica tramite i pannelli durante la notte.
In questo modo attraverso il regolatore di tensione e l’apposito inverter si potrebbe teoricamente sfruttare la produzione H24 rivendendo l’eccesso al nostro fornitore.
La teoria si basa sul calore dell’aria notturna, accumulata dalla terra durante il giorno dalla radiazione solare. Un congegno realizzato con materiali facilmente reperibili e applicabile anche ai pannelli convenzionali permetterebbe la produzione notturna.
Le celle fotovoltaiche durante la notte raggiungono una temperatura più bassa rispetto a quella dell’aria. Questa differenza, con un effetto quindi inverso rispetto a quello diurno, permette di creare corrente.
Al momento la resa è piuttosto bassa, si parla di circa 50 milliwatt al metro quadro. Occorrerebbero quindi 20 metri quadri per soddisfare il fabbisogno di una illuminazione notturna.
Shanhui Fan, uno degli autori della ricerca ha commentato affermando che potrebbero esserci comunque notevoli margini di miglioramento sulla tecnologia, in quanto le attrezzature adoperate al momento avevano altre destinazioni d’uso e non sono appositamente pensate per massimizzare la resa.