Una trasmissione radio tra diversi soldati russi in Ucraina all’inizio di marzo, catturata da un canale non criptato, rivela compagni in preda al panico e confusi che si stanno ritirando dopo essere stati colpiti dal fuoco dell’artiglieria.
“Vostok, io sono Sneg 02. In autostrada dobbiamo girare a sinistra”, dice uno dei soldati in russo usando nomi in codice che significano “Est” e “Neve 02“.
“Fatto. Non c’è bisogno di andare oltre. Passa alla difesa. Finita”, risponde un altro.
Più tardi, un terzo soldato cerca di entrare in contatto con un altro nome in codice “South 95”: “Yug 95, hai contatti con un anziano? Avvisalo sul fuoco dell’artiglieria dell’autostrada. Sul fuoco di artiglieria dell’autostrada. Non andare per colonna. Muoviti con attenzione.”
Il terzo soldato russo continua, sempre più agitato: “Mettiti alla radio. Dimmi la tua situazione e la posizione dell’artiglieria, approssimativamente con quale arma stanno sparando. ” Più tardi, il terzo soldato parla di nuovo: “Dai un nome al tuo quadrato. Yug 95, rispondi alle mie domande. Dai un nome alla tua posizione!”
Mentre i soldati parlavano, un’IA stava ascoltando. Le loro parole sono state automaticamente catturate, trascritte, tradotte e analizzate utilizzando diversi algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati da Primer, una società statunitense che fornisce servizi di intelligenza artificiale per analisti di intelligence.
Sebbene non sia chiaro se anche le truppe ucraine abbiano intercettato la comunicazione, l’uso di sistemi di intelligenza artificiale per sorvegliare l’esercito russo su vasta scala mostra la crescente importanza di sofisticate informazioni open source nei conflitti militari.
Numerose trasmissioni russe non protette sono state pubblicate online, tradotte e analizzate sui social media. Allo stesso modo sono state esaminate altre fonti di dati, inclusi videoclip su smartphone e post sui social media. Ma è l’uso della tecnologia di elaborazione del linguaggio naturale per analizzare le comunicazioni militari russe che è particolarmente nuovo.
Per l’esercito ucraino, dare un senso alle comunicazioni intercettate coinvolge ancora in genere analisti umani che lavorano in una stanza da qualche parte, traducendo messaggi e interpretando comandi.