La nostra nazione si trova ad attraversare un delicato periodo di transizione che la vede attivamente coinvolta nell’adeguarsi agli standard europei su ogni livello, da quello tecnologico a quello economico, in modo da arrivare a risultare non inferiore a nessuno su ogni tipologia di panorama.

Questo processo, quando appunto economia e tecnologia si fondono, prende corpo nella transizione verso le transazioni digitali con un conseguente abbandono del contante, strumento per eccellenza di evasione fiscale, fenomeno che lo Stato non è più disposto a tollerare e che sostanzialmente fa da carburante alle mafie e alle varie associazioni simili.

Questa transizione prevede dunque l’uso del POS come mezzo di pagamento che pian piano andrà a soppiantare l’uso del contante, reso già obbligatorio dal primo Gennaio di quest’anno ma che, a causa dell’assenza di sanzioni per i non consenzienti, non era stato adottato propriamente da tutti, situazione che però è destinata a cambiare.

 

L’obbligo reale anticipato di 6 mesi

A seguito del Decreto PNRR2 si è deciso di anticipare di sei mesi l’obbligo reale dell’offrire come mezzo di pagamento il POS, ciò prende corpo nell’introduzione di sanzioni per chi manca di adeguarsi, queste ultime consistono in un’unica multa amministrativa di 30 euro fissi più il 4% della somma della transazione negata, per fare un esempio, in caso di un pagamento di 100 euro la sanzione sarebbe di 34 euro.

Si tratta di un passo fondamentale che servirà ad abbattere l’evasione ma che, di contro, non è stato accolto troppo bene dalle associazioni legate agli esercenti, molti sindacati infatti, condividendo il giusto obbiettivo, contestano le modalità dal momento che i costi di transazioni e di servizio sono decisamente troppo soffocanti e vanno a penalizzare solo gli esercenti.

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