Dopo 20 anni, l’euro ha completamente sostituito le precedenti valute, compresa la lira. L’adattamento non è stato facile, soprattutto per le monete (basti pensare all’emissione di monete da 1 e 2 cent, che sono state subito accantonate) mentre la situazione è stata diversa per le banconote.
Queste, a differenza delle monete, sono state più facilmente accettate, anche perché immediatamente riconoscibili, e una delle più usate in ciascuna regione è quella da 50 euro, e da diversi anni anche la più contraffatta. Trattandosi di una categoria “media” (a metà tra 5, 10, 20, 100 e 200 euro), è particolarmente adatta a qualsiasi forma di pagamento.
In entrambe le versioni attuali, la prima e la seconda serie sono chiamate Europewidespread dal 2017. Molti degli esempi sono particolarmente interessanti, in questo caso banconote che hanno un certo numero di serie o almeno un insolito uno.
Come per ogni banconota che vale, sono due i fattori principali che rendono apprezzabili dai numismatici e quindi preziose rispetto agli oggetti tradizionali: la rarità e lo stato di conservazione. Quindi 50 euro con sequenze consecutive (es. S3456789) o “inverse” (es. S093454390) valgono molto di più del valore nominale perché sono stampate in quantità minori.
Importanti anche gli errori di stampa: in particolare alcune rare copie da 50 euro contengono un errore che mette in discussione la validità della banconota. Alcune di queste possono triplicare il loro valore, arrivando ad essere vendute addirittura a 200 o 300€ invece di 50€.
Anche se può essere un falso (meglio controllarlo in banca), questo tipo di errore viene riconosciuto e se la banconota è originale, allora può valere fino a 700 euro se è in perfette condizioni.