I pubblici ministeri in Germania hanno confermato giovedì di aver fatto irruzione in 19 località separate in tutto il paese come parte di una massiccia indagine sulla cosiddetta frode fiscale “cum-ex“.
L’ufficio del pubblico ministero di Francoforte ha detto che 181 investigatori e funzionari fiscali hanno fatto irruzione martedì in 19 uffici e case private negli stati di Assia, Bassa Sassonia, Baden-Wuerttemberg e Baviera, in un’operazione relativa a tre casi separati.
I raid sono collegati a sette persone sospettate di frode per un importo di 50 milioni di euro tra il 2007 e il 2011.
Le cosiddette operazioni “cum-ex” hanno coinvolto più partecipanti cooperanti che scambiavano azioni societarie tra loro, scambiandosi i dividendi. Complessi passaggi di proprietà hanno permesso loro di richiedere sconti fiscali su un singolo pagamento più volte prima di dividere i proventi. Usata in tutta Europa, questa pratica è costata alla Germania 7,2 miliardi di euro, alla Danimarca 1,7 miliardi di euro e al Belgio 201 milioni di euro dal 2001, secondo un’indagine pubblicata lo scorso ottobre.
L’avvocato tedesco Hanno Berger, identificato come il mandante della truffa, è in attesa di giudizio dallo scorso maggio, insieme a cinque ex dipendenti della Hypovereinsbank.
Truffe: ecco le scuse della società
La Hypovereinsbank ha già accettato di rimborsare al fisco tedesco 113 milioni di euro e di pagare una multa di 5 milioni di euro.
Dal 2012, i pubblici ministeri di Francoforte hanno avviato 10 indagini basate sullo stesso tipo di frode per un totale di 815 milioni di euro di perdite fiscali, di cui più della metà è stata recuperata.
Nell’ambito delle indagini in Germania, in passato sono state perquisite diverse banche, tra cui Deutsche Bank, che di per sé non è oggetto di indagine, ma diversi suoi ex dipendenti sono coinvolti nell’affare “cum-ex”.
Nell’ampia indagine, lo scorso novembre sono stati perquisiti anche gli uffici tedeschi di BlackRock, uno dei più grandi gestori patrimoniali del mondo.