Una ricerca svolta in Cina sul Covid ha messo in luce come omicron riesca a sfuggire agli anticorpi degli attuali vaccini.
Covid, Studio Cinese: Risposta inefficiente dei vaccini su Omicron
I ricercatori della ShanghaiTech University, della Nanjing University e della Chongqing Medical University hanno pubblicato un nuovo interessante studio su Cell Reports.
Dagli esperimenti condotti è ampiamente evidenziato come gli attuali vaccini ed i titoli anticorpali indotti siano praticamente inefficienti contro la variante Omicron.
Dopo aver mappato ad alta risoluzione la struttura della proteina Spike di Omicron, gli esperti hanno messo a confronto la struttura di Ba1/2(Omicron), Delta e wild-type, che collegate a un frammento di anticorpo chiamato “510A5” prelevato dai pazienti, ha fornito una prova diretta dell’esatto comportamento anticorpale. Viene quindi evidenziato il punto in cui il legame e la neutralizzazione si sono indeboliti, fino a non fornire una protezione adeguata con Omicron.
Il punto sulla situazione in Italia
Nuove preoccupazioni potrebbero arrivare inoltre dalle ricombinazioni tra le sottovarianti. Attualmente in Italia Omicron 2 (BA.2) ed Omicron 3 (BA.3) sono dominanti causando quasi la totalità dei contagi. La ricombinazione fra queste ha portato alla nascita di nuovi ceppi come XJ scoperto in Gran Bretagna, XE in Nord Italia ed infine XF rilevato pochi giorni fa in Calabria.
Principalmente le modifiche si trovano nella proteina Spike, rendendo ancora più arduo il lavoro dei vaccini.
Al momento il governo ha lanciato l’invito per l’adesione degli Over 50 alla quarta dose dei classici vaccini, ma la popolazione stenta a presentarsi negli Hub.
La speranza è riposta nei nuovi sieri, che dovrebbero arrivare a fine estate al vaglio dell’EMA. Le Principali case farmaceutiche al momento lavorano senza sosta per portare avanti due importanti ricerche.
La prima riguarda un vaccino universale che prenda di mira le sezioni di RNA più stabili e meno soggette a mutazioni con la speranza di eradicare per sempre il Covid.
La seconda, più a breve termine, trattasi di un vaccino aggiornato da somministrare in autunno contro Omicron. Un appuntamento che potrebbe diventare annuale come per l’influenza stagionale.