Le criptovalute oggi non sono regolamentate e non si capiscono ancora quali sono i limiti da non superare. Di fatto, l’inquadramento fiscale attuale tende ad assimilare le valute virtuali alle valute estere, portando a conseguenze fiscali.
Il Disegno di Legge numero 2572 al comma 1 definisce la valuta virtuale e al comma 2 le inquadra fiscalmente.
Una criptovaluta viene definita “una forma di unità matematica”; l’unità matematica è definita “l’unità minima matematica crittografica, statica o dinamica, suscettibile di rappresentare diritti, con circolazione autonoma”.
Questa definizione è già presente nell’ordinamento italiano, ma ora l’obiettivo è non dare più spazio alle ambiguità. Fiscalmente parlando, le novità più importanti sono quelle dalla definizione del momento impositivo e non sarà il prelievo a preoccupare, bensì l’utilizzo delle criptovalute come mezzo di pagamento o la sua conversione in una valuta tradizionale
(come euro, dollaro ecc.)Il Disegno di Legge, inoltre, definisce anche gli obblighi relativi al monitoraggio fiscale e all’IVAFE, confermando le interpretazioni passate:
È previsto, infine, anche l’obbligo di monitoraggio va adempiuto considerando il costo o il valore di acquisto della criptovaluta., per via delle continue oscillazioni.