I servizi di sicurezza russi lunedì sono stati accusati di aver organizzato un tentativo di omicidio in Ucraina rilasciando foto di copie confiscate dei videogiochi “The Sims” che alcuni ipotizzano siano stati scambiati dagli ufficiali del Cremlino per schede SIM.
Il Comitato Investigativo della Federazione Russa ha rilasciato lunedì le bizzarre foto e ha annunciato che la polizia aveva arrestato sei neonazisti che complottavano per uccidere il conduttore televisivo russo Vladimir Solovyov a Mosca.
La polizia federale russa (FSB) ha affermato di aver recuperato “un ordigno esplosivo improvvisato, otto ordigni incendiari improvvisati del tipo molotov, sei pistole PM, un fucile da caccia mozzato, una granata RGD-5, più di mille cartucce di vario calibri, droghe e falsi passaporti ucraini” dagli aspiranti assassini.
Il complotto per ucciderlo con un’autobomba, secondo l’FSB, sarebbe stato escogitato in coordinamento con i servizi di sicurezza ucraini.
Le foto rilasciate dall’apparente scena dell’arresto, tuttavia, davano l’impressione di una falsa mal organizzata
.Una foto mostra una maglietta rossa con sopra una svastica, inspiegabilmente disposta accanto a tre copie del videogioco “The Sims 3”.
Eliot Higgins, il fondatore del gruppo di ricerca investigativa Bellingcat, che negli ultimi anni si è concentrato sull’intelligence russa e sulle operazioni militari, è d’accordo.
“Credo sinceramente che questo sia uno stupido ufficiale dell’FSB a cui è stato detto di scrivere 3 SIM“, ha twittato.
Un altro video distribuito dall’agenzia di stampa statale russa RIA mostrava un’iscrizione in un libro non identificato presumibilmente recuperato durante l’arresto, firmato in russo con le parole “firma illeggibile“.
Solovyov, che ospita uno spettacolo sul canale 1 della TV di stato russa, è ampiamente considerato in Occidente un propagandista del Cremlino. Ha fatto notizia la scorsa settimana dopo aver inquadrato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin come una guerra contro tutta l’Europa in cui la Russia “non mostrerà pietà“.