Il tempo dona valore alle cose, che siano auto, telefoni, capi, banconote o monete. Quest’ultimo caso però merita un approfondimento speciale (non che gli altri non lo meritino eh). La numismatica, ovvero lo studio scientifico della moneta e della sua storia, in tutte le sue varie forme, dal punto di vista storico-geografico, artistico ed economico, al giorno d’oggi è piuttosto gettonata. I collezionisti difatti non sono pochi, ma soprattutto venderebbero la loro casa pur di avere il pezzo più introvabile. Allora, quali sono? Scopriamoli.
Come ben sappiamo il valore delle banconote così come quello delle monete varia in base alla tiratura, alla reperibilità, al conio (dunque all’anno di emissione), ed allo stato di conservazione
Iniziamo in bellezza con le mille Lire di carta del 1995 con firma di Fazio e Speziali e raffiguranti da un lato Maria Montessori, mentre dall’altro il dipinto “Bambini allo studio” di Armando Spadini. Le banconote rare che valgono di più sono quelle con il numero di serie che inizia con:
La mille lire preziosa che ritrae il volto di Marco Polo, è state invece coniata tra il 1982 e il 1991. Fate attenzione ai numeri di serie: il valore cambia in base a questi. Si va dai 100 ai 200 euro cadauno in base allo stato di conservazione, e sono quelli che iniziano con:
Concludiamo con una moneta. Questa è nata negli anni settanta in occasione dei 100 anni della proclamazione di Roma Capitale (1870-1970) e rappresenta la testa della concordia. Di questa ne esistono 2 versioni: la mille lire in argento, realizzata in tiratura limitata di 2500 pezzi e vale tra i 500 e i 700 euro. L’altra versione in metallo invece arriva a 20 euro.