La location, come avete potuto capire, è Lecce, più precisamente l’area di viale della Libertà, ove avrebbe dovuto sorgere un punto vendita Lidl. Era il 2015, quando Discoverde, concessionaria della suddetta area, presentò un ricorso al comune per la cessione a Lidl; l’allora dirigente Gino Maniglio (appartenente alla giunta Perrone), firmò un parere di compatibilità, con i progetti presentati dall’azienda. Questi, tuttavia, non si dimostrò essere sufficiente per superare la verifica amministrativa.
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Il botta e risposta a suon di sentenze e ricorsi si è protratto fino al 2019, quando l’allora giunta Salvemini, fu costretta a revocare la concessione ed abbattere l’immobile, in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato. Dal canto suo Lidl ha deciso di non mollare la presa, in quanto ritiene di aver sempre operato seguendo l’autorizzazione, che lo stesso comune concesse all’epoca.
In questi giorni il Primo Cittadino ha comunicato nel consiglio comunale i propri timori, nell’attesa della sentenza del giudice civile, il rischio è di ricevere una richiesta di risarcimento pari all’investimento che Lidl attuò nell’area, ovvero tra 3 e 9 milioni di euro. Se dovesse essere confermata, sarebbe davvero una brutta notizia per il Comune, sopratutto per le casse.