Fast & Furious: Vin Diesel reciterà a Roma ma i cittadini non la prendono bene

Se Roma non va da Vin Diesel, Vin Diesel blocca Roma. Ah no, forse non era così quel famoso detto. Comunque sia, la Capitale verrà occupata dal set del decimo film della saga di Fast & Furious. Le strade romane saranno occupate da macchine da corsa ed effetti speciali, dai Fori Imperiali a Castel sant’Angelo, passando per Lungotevere Aventino, via del Teatro Marcello, via Veneto e via dei Coronari. I cittadini però non l’hanno presa bene…

Fast & Furious: le proteste dei romani

A partire da Silvano Curcio, il presidente del comitato Sos via dei Coronari e dintorni, il quale ha ribadito: “Solo in questo piccolo fazzoletto di città hanno interdetto al parcheggio e al traffico ben 15 strade per due giorni. Ormai siamo assediati: è inaccettabile che la città venga svenduta alle case cinematografiche svilendo ancor di più il nostro centro storico”.

Non solo, perché le riprese arriveranno anche in via Cristoforo Colombo e in viale delle Terme di Caracalla, dove sono già state predisposte deviazioni e chiusure stradali con gli addetti alla sicurezza incaricati di evitare che trapelino immagini inedite.

Passeranno poi ai Castelli Romani: il 16 e 17 maggio prenderanno le strade di Genzano. L’intero cast, composto da Vin Diesel, Jason Momoa, Brie Larson e Charlize Theron alloggerà ai Castelli per tutta la durata delle riprese italiane. L’uscita del film è prevista per il 19 maggio del 2023 e vedrà la regia di Louis Leterrier, sostituto di Justin Lin.

Tornando alle proteste dei romani, l’assessore all’Ambiente del municipio I Stefano Marin ha espresso: “Ben vengano le riprese ma il sistema va ripensato”. Il consigliere comunale dem Yuri Trombetti ha comunicato: “Presenterò presto una delibera in Campidoglio: o le case cinematografiche iniziano a pagare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, oppure collaborino alla riqualificazione urbana, finanziando l’arredo di strade e piazze. Non credo che per loro sia un problema”. E infine Curcio ha ribadito: “Non è possibile che Roma continui a essere ostaggio di produzioni che non versano un euro nelle casse comunali, tutto questo a danno dei cittadini”.

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