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Google Documenti amplia le sue funzioni con due nuove aggiunte

Google Docs si è sviluppato da un semplice elaboratore di testi online a un utile strumento di collaborazione da quando Google ha introdotto l’aggiornamento Smart Canvas l’anno scorso. Il servizio di produttività sta ora tentando di sostituire il tuo software di gestione dei progetti preferito, come Notion o Asana.

Google ha rivelato due nuove aggiunte al crescente set di funzionalità di Docs, inclusi menu a discesa e modelli di tabelle, in un post sul blog. Il primo ti consente di includere menu a discesa nel tuo documento con opzioni predefinite che puoi adattare alle tue esigenze. Ad esempio, puoi cambiare il colore e rinominare ogni scelta per aiutare il team a tenere traccia dello stato di un documento o delle tappe fondamentali di un progetto.

Google Documenti introduce due funzioni

Puoi aggiungere due menu a discesa al tuo documento per impostazione predefinita: “stato del progetto” e “stato della revisione”. Ciascun menu ha opzioni per indicare lo stato di un’attività o di un documento, ma puoi aggiungere o rimuovere elementi secondo necessità.

Nel frattempo, i nuovi modelli di tabella possono aiutare a trasformare una tabella semplice in una con una formattazione affascinante. Questi modelli possono essere utilizzati per attività come il monitoraggio delle risorse del progetto o le roadmap dei prodotti.

La più recente ondata di innovazioni si espande sulla funzione del segno “@”, che fa apparire una serie di strumenti di blocco che trasformano la tua noiosa pagina in una lavagna interattiva. Puoi anche accedere alle nuove funzionalità andando nel menu Inserisci in alto.

“Ci auguriamo che questi strumenti ti aiutino a creare documenti altamente personalizzati e organizzati in Google Docs, semplificando la collaborazione e portando avanti il ​​tuo progetto”, ha aggiunto Google.

Le funzionalità più recenti saranno accessibili nelle prossime due settimane in tutti i piani di Google Workspace, nei livelli storici di G Suite Basic e Business e negli account Google personali.

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Pubblicato da
Michele Ragone