Se in precedenza l’evoluzione della tecnologia si celava dietro all’eliminazione della batteria rimovibile negli smartphone, ora si torna indietro nel tempo. Sembra che, dopo la norma sul caricatore unico con porta USB-C, sia in piano un nuovo sistema più sostenibile, facile da smaltire e, soprattutto, sostituibili dall’utente finale. Torneranno le cover apribili e batterie rimovibili.
Dal 2024 è previsto un ritorno al concept più vicino ai vecchi cellulari di una volta: scompariranno gli attuali alimentatori incollati alla scheda madre e batterie sostitutive che dovranno essere reperibili per almeno 10 anni dalla data di uscita del prodotto per favorire il diritto alla riparazione. La sostituzione della batteria costerà meno e permetterà a tutti di tenere di più un telefono prima di cambiarlo. D’altro canto però frenerà lo sviluppo dei cellulari più estremi dal punto di vista estetico
come gli smartphone pieghevoli.Ma non è finita qui, dal 2027 l’UE introdurrà una serie di parametri minimi di qualità e durata per tutte le pile ricaricabili che saranno le uniche in vendita nei paesi dell’Unione. Quanto alle vecchie pile, una volta esaurite, non potranno più essere vendute e fino al 2027 verranno segnate come “non ricaricabili”.
I parlamentari chiedono ovviamente il rispetto dei diritti umani e gli obblighi di diligenza, «affrontando così i rischi relativi all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio delle materie prime, che spesso sono concentrati in uno o pochi paesi». Questo ha infine chiesto di introdurre nel regolamento dei livelli minimi per quanto riguarda la quantità di cobalto, piombo, litio e nichel, recuperata dai rifiuti e riutilizzata per nuove batterie.