Vangelia Pandeva Dimitrova, più semplicemente conosciuta come Baba Vanga e definita “la Nostradamus dei Balcani”, nel 1979 rivelò allo scrittore Valentin Sidorov di aver previsto il futuro fino al 5079 tra cui anche l’arrivo del Coronavirus. “Gli esseri umani si abitueranno a un nuovo virus”, diceva. Parlando dell’originale, nonché Nostradamus, egli nel 1555 pubblicò un libro intitolato “Le Profezie” in cui presagì ciò che ad oggi si è rivelato come reale: la fine del mondo.
Fine del mondo: cosa vedono Baba Vanga e Nostradamus?
Iniziamo parlando di Vanga. La veggente parlò di alcuni attentati a personaggi famosi e della morte di Putin. Tra le altre previsioni vi sono anche:
- Un nuovo virus proveniente dalla Siberia
- Un’invasione di locuste che distruggerà i campi dell’India. Il risultato sarà una grave carestia che affliggerà l’Oriente
- Asia e Australia verranno colpite da alluvioni catastrofiche. “Il mondo soffrirà di molti cataclismi e grandi disastri. La coscienza delle persone cambierà. Arriveranno tempi difficili. Le persone saranno divise dalla loro fede”
- “Tutto si scioglierà come ghiaccio. Solo uno rimarrà intatto: la gloria di Vladimir, la gloria della Russia. Nessuno potrà fermare la Russia”
- Carenza di acqua potabile, le grandi metropoli dovranno superare un periodo di siccità
- La tecnologia avrà un impatto devastante sulle nostre vite, tanto che non riusciremo più a distinguere il mondo reale da quello virtuale. Ciò sembra coincidere alla perfezione con l’arrivo del metaverso.
Mentre Nostradamus scrisse: “Dopo una grande angoscia per l’umanità se ne prepara una ancora più grande“, e a seguire: “gli uomini vedranno l’acqua salire e la terra cadere sotto di essa”, per poi concludere in bellezza con: “A causa della discordia e della negligenza francesi, ai maomettani verrà data una possibilità. Il porto di Marsiglia sarà coperto di barche e vele”.
Nell’incertezza di un falso mito o realtà, noi tutti speriamo che Baba Vanga e Nostradamus si sbagliavano.