Il nuovo telescopio spaziale James Webb non è ancora entrato nel pieno della sua operatività, sta però procedendo in questo senso mandando avanti tutte le operazioni preliminari, l’obbiettivo verrà raggiunto secondo quanto dichiarato dalla NASA a partire dell’estate quando tutte le ottiche saranno correttamente allineate, al momento, precisamente a fine Aprile, solo le ottiche primarie sono state allineate, allineamento che è bastato però a permettere al telescopio di acquisire le prime immagini.
Il team di ingegneri impegnato nelle operazioni di preparazione ha voluto perciò dare uno sguardo approfondito a una delle prime immagini catturate con il Mid-Infrared Instrument (MIRI), con lo scopo di valutarne le differenze con le fotografie catturate della stessa porzione di cielo con gli strumenti del passato.
La protagonista dello scatto è la Nube di Magellano, una galassia stellite della Via Lattea famosa per la sua elevata densità stellare a fronte di dimensioni ridotte, dovrebbe infatti ospitare circa 20 miliardi di stelle, elemento che la rende ideale per testare i nuovi strumenti, nel dettaglio ovviamente MIRI.
Nel dettaglio MIRI accoppia una fotocamera e uno spettrografo in grado di captare la luce nello spettro del medio infrarosso, coprendo una gamma di lunghezze d’onda che vanno da 5 a 28 micron, caratteristiche dovrebbe rendere l’obbiettivo di captare la luce di formazioni stellari così vicine un vero e proprio scherzo, ed infatti il risultato comparato con quelli ottenuti da Spitzer sono superiori in tutto e per tutto.
La differenza è abissale, a fare la voce grossa sono senza dubbio le ottiche ma anche lo specchio decisamente più generoso di Webb rispetto a quello di Spitzer, parliamo di 6,5m contro 85cm.