Boeing: Un duro lavoro per CST100, si cerca la perfezione
Nelle missioni spaziali nulla può essere lasciato al caso, si cerca la perfezione e questo è ciò che ha fatto Boeing con le sue nuove capsule Cst100.
I disguidi capitano a chiunque, progetti da perfezionare, test da eseguire, ma nella spazio gli astronauti non vanno in auto e soprattutto non possono chiamare il carro attrezzi in casa di guasti!
Boeing da diverso tempo aveva annunciato i nuovi moduli Cst100, ma ha dovuto affrontare una serie di imprevisti che hanno generato quasi due anni di ritardo.
Un lasso di tempo che ha permesso ad Elon Musk di spadroneggiare con la sua azienda Space X, principale partner della Nasa, che ha fornito le capsule Crew Dragon. Ad oggi infatti sono questi i principali mezzi, attraverso l’ausilio di razzi, che vengono utilizzati per i viaggi da e verso la stazione spaziale Internazionale
Entrambe le capsule, Crew Dragon e Cst100, montano all’interno strumentazione touchscreen e una tecnologia all’avanguardia. La struttura esterna di Boeing è realizzato senza saldature per un corpo più resistente ma la vera differenza sta nell’atterraggio.
La soluzione proposta da Space X culmina con un ammaraggio in mare, dove poi gli astronauti devono essere prontamente recuperati. La capsula Cst100 tuttavia propone una diversa strategia, con un atterraggio su terrà ferra attraverso paracadute, airbag e dei retrorazzi per correggere traiettoria e ammortizzatore gli ultimi istanti prima di toccare terra.