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Diesel: tutte le motivazioni per cui è meglio dell’elettrico

Il settore delle automobili è ormai prossimo a nuovi cambiamenti che lo proietteranno direttamente nel futuro. Chiaramente ogni giorno c’è il solito scontro tra i vari tipi di alimentazione, con a capo il diesel che non sembra voler mollare la presa al cospetto di altri carburanti.

A quanto pare, secondo le dichiarazioni del responsabile dello sviluppo di casa BMW, i clienti europei sarebbero restii ad acquistare automobili elettriche, essendo ancora molto legati ai motori termici. Nel frattempo però è intervenuto Felix Gress, capo della comunicazione di Continental AG, secondo cui le auto elettriche saranno battute nettamente da quelle alimentate ad idrogeno. Di certo si tratta di un’affermazione che potrebbe far discutere tutti, soprattutto perché proprio in Germania la casa automobilistica Volkswagen spinge ormai da diversi anni sui motori elettrici.

 

Diesel contro elettrico? In molti sostengono che l’idrogeno batterà qualsiasi altro tipo di alimentazione entro il 2030

Secondo Felix gres i veicoli elettrici potrebbero essere eliminati

dalla lotta nei prossimi 10 anni. Il manager ha infatti affermato che le auto elettriche potrebbero andare avanti fino al 2030 ma solo ed unicamente perché le pile a combustibile dedicati al mondo del idrogeno non sono ancora pronte per invadere il mercato. Ecco quanto dichiarato:

“Le Fuel Cell sono ancora immature, a partire dal 2030 però potrebbero fare il loro debutto trionfale su vasta scala. Il pubblico potrebbe convertirsi all’idrogeno grazie alla grande autonomia che questa tecnologia offre, sarebbe dunque capace di cambiare sensibilmente il settore dei trasporti su lunga distanza, sia passeggeri che merci.”

Tali dichiarazioni però non risultano fondate al 100%, anche perché proprio Continental aveva predetto guadagni stratosferici per Tesla fino al 2030 con oltre un trilione l’anno. Attualmente invece la casa produttrice di Elon Musk è ferma a 280 milioni annui. Non resta altro che attendere e dare una sentenza più avanti.

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Pubblicato da
Felice Galluccio