Anche il mercato degli smartphone sta soffrendo terribilmente per via del conflitto tra Russia e Ucraina. Di fatto, nei primi tre mesi dell’anno, il settore ha registrato una contrazione pari al 10% con 41,7 milioni di unità consegnate.
Il calo è riconducibile specialmente alla guerra, essendo che le spedizioni nei due Stati coinvolti si sono sensibilmente ridotte. Rispettivamente, parliamo del 31% e del 51% su base annua.
Mercato smartphone: la paura principale sarà l’inflazione
Il recente rapporto di Canalys precisa, inoltre, che le spedizioni sono calate anche nel resto d’Europa ma con una percentuale inferiore: 3,5% su base annua. Quindi, la domanda è rimasta praticamente la stessa. In più, sarebbe sbagliato dire che la crisi persisterà solo nei confini russi e ucraini.
Inizialmente sarà sicuramente così, ma nei prossimi sei mesi, sempre secondo Canalys, si dovrà davvero capire quale sarà il vero impatto economico che ha causato la guerra. Il fattore principale che spaventa tutti i colossi del mercato smartphone è senza ombra di dubbio la crescita esponenziale dell’inflazione. Meno sarà il potere d’acquisto e meno smartphone verranno comprati, probabilmente.
Tuttavia, ci sono aziende come Realme e Vivo che stanno comunque crescendo nonostante tutte le difficoltà, riuscendo tramite vari movimenti online e le partnership a vendere i propri smartphone in Europa e non solo.
Concludiamo dicendo che tra le big aziende del mercato smartphone che hanno un trend positivo c’è Apple, con un +1% in Europa. Mentre due colossi assoluti come Xiaomi e Oppo hanno concluso il trimestre rispettivamente con un calo del 22% e del 12%.