Quando prendete la decisione di acquistare un laptop, è abbastanza importante essere chiari su come lo utilizzerete, dal momento che non è lo stesso utilizzare un laptop generico per giocare, un laptop da gaming per lavorare o un laptop progettato specificamente per i professionisti per giocare. È il caso dell’ASUS ProArt StudioBook 16 OLED che andremo ad analizzare oggi, trattandosi di un computer pensato appositamente per i professionisti, ed ha un numero enorme di funzioni, oltre al suo ottimo comparto hardware, con cui i normali laptop non possono competere.
Prima di tutto dobbiamo dirvi che non si tratta solo di un prodotto pensato appositamente per utenti professionali, ma che si tratta anche di un laptop di fascia molto alta. E se i prodotti per professionisti sono solitamente più costosi, potete immaginare quando si tratta di prodotti TOP. Infatti qui non abbiamo solo prestazioni elevate grazie alle specifiche tecniche, ma anche un’ottima costruzione, qualità dei materiali e certificazioni varie.
La scocca dell’Asus ProArt StudioBook 16 OLED è molto robusta e con 2,4 kg è relativamente leggera per le sue dimensioni. La custodia è realizzata in lega di magnesio rivestita, che gli conferisce una superficie opaca, scintillante e anche più ruvida. Questo nano rivestimento è un plus anche per quanto riguarda le ditate, se avete le mani molto sporche lascerete qualche segno, ma è molto difficile da sporcare e soprattutto molto facile da pulire. Inoltre, qui abbiamo lo standard militare 810 H, quindi il dispositivo è ultra resistente a molte condizioni estreme.
Una particolarità del dispositivo è l’Asus Dial Controller, che è incorporato accanto al trackpad e può, ad esempio, rendere particolarmente preciso il controllo di alcune funzioni nei programmi di editing di immagini e video. Inoltre, l’Asus Dial Controller può essere utilizzato per una regolazione più rapida della luminosità o del volume del sistema. Tutte queste configurazione della Asus Dial Controller le possiamo impostare tramite l’app proprietaria Asus: ProArt Creator Hub. Vi invitiamo comunque a vedere la videorecensione sul nostro canale YouTube, per avere maggiori informazioni a riguardo.
Il design dell’Asus ProArt StudioBook 16 OLED è decente e sembra molto pulito con la disposizione della tastiera, del trackpad e dell’Asus Dial. Ciò che spicca del case sono anche i piedini alti, che dovrebbero fornire all’utente un maggiore comfort durante la digitazione. Questi piedini più alti fanno sì che la tastiera sia più alta del poggiapolsi. Asus ha anche realizzato una rientranza nella parte posteriore centrale del supporto che consente il passaggio di più aria fresca in modo da ottimizzare il raffreddamento del dispositivo.
Con il suo display da 16 pollici e un’altezza complessiva di circa 2 centimetri, l’Asus ProArt StudioBook è sottile per la sua categoria e prestazioni. In termini di peso, la concorrenza è più leggera dell’Asus, con lo ZBook Fury che è l’unica eccezione.
Le porte del notebook sono distribuite su due lati: sul lato sinistro troviamo Kensington Lock, USB-A 3.2 Gen.2, il connettore di alimentazione, HDMI 2.1, Thunderbolt 4, e una porta USB-C 3.2 Gen 2 oltre alla prese d’aria del sistema di raffreddamento.
Le prese d’aria si estendono sul lato destro proprio come a sinistra. C’è anche un lettore di schede SD di dimensioni standard, un jack combo da 3,5 mm, USB-A 3.2 Gen.2 e Gigabit LAN sul lato destro.
Sia Thunderbolt 4 che la porta USB-C supportano Power Delivery e consentono di collegare un display ciascuno. Le porte sono sufficientemente distanziate e non pregiudicano il comfort dell’utente quando tutte le porte sono occupate. Sulla parte posteriore del telaio troviamo solo le prese d’aria per il sistema di raffreddamento.
La tastiera dell’Asus ProArt Studiobook 16 OLED è caratterizzata da un buon punto di pressione. I tasti hanno una dimensione normale, una corsa breve e si sentono molto a proprio agio durante la digitazione nonostante la superficie più ruvida. Il rumore dei tasti è piuttosto discreto e non è percepito come fastidioso, anche se a noi onestamente non ha fatto impazzire. L’illuminazione della tastiera può essere regolata su tre livelli.
Inoltre, c’è l’Asus Dial Controller: grazie ai bordi ergonomici del controller rotondo, le impostazioni possono essere effettuate in modo molto preciso e anche molto silenzioso. Ad esempio, puoi controllare intuitivamente il pennello in Photoshop o cambiare facilmente il livello tramite il quadrante. Lo zoom, la navigazione o la regolazione del bilanciamento del colore o della tonalità dovrebbero essere davvero facili con il Dial Controller.
Il touchpad di questo notebook offre all’utente un’ampia superficie e ottime proprietà di scorrimento, anche vicino i bordi dello stesso. Allo stesso modo, le funzioni multi-touch come lo scorrimento o il cambio di scheda funzionano senza problemi qui. Lo speciale touchpad a 3 pulsanti è adatto ai progettisti 3D che necessitano di un controllo centrato per funzioni applicative per navigare all’interno del mondo 3D dei vari software. Combinate con l’Asus Dial, queste due funzionalità sono un vero e proprio dream team per i professionisti della creatività.
Il display, come suggerisce anche il nome, è un 16 pollici 4K OLED HDR e proporzioni 16:10. Fa una buona impressione a prima vista e offre i vantaggi tipici dei pannelli OLED, quindi neri assoluti, colori vivaci ed un ottimo angolo di visione. Inoltre, ha un’ottima calibrazione di fabbrica grazie alla certificazione Pantone ed è quindi perfettamente adatto per l’editing di immagini e video. La retroilluminazione è molto uniforme al 96% ed ha una luminosità massima di 550 nits.
Questo pannello offre un contrasto estremamente elevato. Il display copre completamente gli spazi colore DCI-P3 e sRGB e offre anche ottimi valori nello spazio colore AdobeRGB 1998 con il 98,6%. Inoltre, c’è una nitidezza dell’immagine molto elevata che offre un’immagine molto buona, il che significa che il display soddisfa i requisiti per l’editing grafico professionale.
Parlando del comparto hardware le configurazioni possibili sono diverse, il nostro modello in prova ha un processore Intel Core i7 di 11° generazione, 32 GB di RAM, 1 TB di SSD interno e una scheda grafica Nvidia RTX A3000. Si avete capito bene, la serie A delle RTX che vanno a sostituire la vecchia generazione QUADRO, studiate proprio per chi fa render 3D, ma in generale ha un ottima capacità di calcolo dell’immagine.
Ad ogni modo, le configurazioni più costose, possono avere anche processori Intel Core i9 oppure AMD Ryzen 9 e un massimo di 64 GB di RAM.
Sicuramente le prestazioni non mancheranno per i vostri lavori professionali di editing, grafica o modellazione 3D. Noi abbiamo provato tutti e tre questi campi lavorativi. Per quanto riguarda l’editing video, abbiamo usato Adobe Premiere e Adobe After Effects, su Premiere abbiamo fatto un test (lo trovate nella video recensione sul nostro canale YT) mettendo nella time line una clip in 8K duplicata su 10 livelli. Premete start, con risoluzione massima e il cursore temporale scorrerà che è un piacere. Zero intoppi e parte subito, si sente la RTX A3000.
Anche su Adobe Photoshop e Adobe Illustrator lavorare è stato molto facile, abbiamo apprezzato particolarmente la versatilità della Asus Dial che è molto compatibile soprattutto con Photoshop. Tempo di imparare i settaggi impostati e prendere la mano con la rondella e il touchpad che il vostro workflow aumenterà notevolmente.
Infine, per quanto riguarda la modellazione 3D, abbiamo usato Autodesk Maya lanciando diversi render tramite il motore Arnold. Tanti colleghi 3D artist sapranno bene che per avere un render pulito, preciso e molto accurato bisognerà processarlo con la CPU, ma spesso per avere delle preview veloci anche da mostrare a clienti o team menager, avviare il render con la GPU vi abbatte notevolmente i tempi i tempi di rendering, ma a scapito anche della precisione di calcolo. Con la RTX A3000 questo gap sarà molto minore rispetto alla serie classica RTX e spesso, in base ai progetti 3D che avete, potrebbe anche essere la soluzione definitiva.
Bel design, scocca robusta e ben costruita, display 4K OLED HDR e un comparto hardware di tutto rispetto. Qui ogni professionista del settore creativo può avere a disposizione il necessario per lavorare in giro con una workstation portatile.
Prezzi un po’ alti e importanti per l’Asus ProArt Studiobook 16 OLED, il modello da noi in prova ha un prezzo di circa 2.500 euro, ma come si sa la qualità si paga.