Un nuovo progetto sta prendendo forma in Cina e riguarderà la ricerca di pianeti abitabili con lo scopo di espandere la vita umana oltre la terra.
La Cina lancerà un telescopio per la ricerca di esopianeti abitabili
Un pianeta extrasolare o esopianeta è un pianeta non appartenente al sistema solare, orbitante cioè attorno a una stella diversa dal Sole.
Il progetto cinese che prende il nome di Closeby Habitable Exoplanet Survey (CHES), punta proprio alla ricerca di quei mondi che in futuro potrebbe offrire una seconda casa al genere umano.
L’idea consiste nel lanciare un telescopio spaziale con un diametro di 1,2 metri, posizionandolo nel punto di lagrange gravitazionale tra il Sole e la Terra.
Lo scopo è quello di ricercare circa 100 stelle distanti non piu di 33 anni luce nell’arco di 5 anni.
Ma perché 100 stelle e solo in un arco di 33 anni luce? Il punto del discorso qui va a focalizzarsi sulla tecnologia futura, dove gli scienziati pensano di poter mettere a punto delle navi intergalattiche con motori di nuova generazione in grado di coprire distanze incredibili ma in termini astronomici brevi. Un percorso di 33 anni luce è oggi impensabile con le attuali tecnologie, ma considerato la vastità dell’universo si tratta di una distanza molto piccola.
Il secondo punto riguarda il numero di stelle su cui ci si vuole concentrare al meglio, ovvero la scelta di 100 tra i candidati più promettenti. Queste stelle potrebbero avere dei sistemi planetari orbitanti e, nelle migliore delle ipotesi, nella fascia abitabile. Si parla quindi di mondi con carettistiche simili alla Terra per massa, dimensioni e temperatura, potenzialmente in grado di ospitare acqua allo stato liquido e forse anche la vita.
Il progetto in se viene annunciato con lo scopo di trovare e in futuro colonizzare un pianeta che potrebbe diventare una seconda casa per noi terrestri. Per questo motivo occorre uno studio approfondito che possa valutare anche la presenza di una atmosfera compatibile, dell’attività tettonica e di una magnetosfera.
Un’aspetto curioso potrebbe presentarsi qualora questi pianeti dovessero essere già abitati da animali o essere intelligenti. Di conseguenza capire come l’umanità potrà relazionarsi con le creature locali, ma per questo compito passiamo la palla a James Cameron in attesa di Avatar 2.