Nello Spazio profondo vaga una stella di dimensioni pazzesche, con un diametro di oltre un miliardo e duecento mila km, rispetto a un milione e quattrocento circa del nostro Sole.
Il suo nome è Betelgeuse e all’inizio del 2020 si è resa protagonista di un fenomeno alquanto misterioso.
Secondo le osservazioni degli astronomi la stella in poco tempo aveva smesso di brillare, quasi oscurandosi. Da qui in poi sono finite in campo le teorie più assurde per giustificare le copertura della luce di un mostro di tali dimensioni.
Le stelle quando esauriscono il loro ciclo vitale si trasformano con fenomeni ben noti alla scienza, ma questo non era certamente il caso di Betelgeuse.
Alcuni studiosi hanno addirittura ipotizzato che una civiltà molto evoluta avesse ricoperto la stella con un guscio per catturarne l’energia
, ma nulla di questo è successo e la teoria è oltre il limite della fantascienza.Dopo quasi due anni si scopre che il fenomeno è dovuto alla stessa Betelgeuse, causando un calo di luminosità di 10 volte rispetto al normale.
Si è trattato di una diminuzione della temperatura associata a polvere circumstellare. Nel dettaglio la luce risultava affievolita a causa di una nuvola di polvere generata da gas eruttato dalla superficie che, una volta raffreddato e condensato nello spazio circostante ha oscurato in gran parte la stella.
Ora gli esperti si domandano se un fenomeno di questo tipo potrebbe succedere anche al nostro sole. Le conseguenze di una dinamica simile, a seconda dell’intensità, potrebbero teoricamente dare seri problemi al nostro pianeta, con un passaggio di luce indirizzata alla terra molto inferiore. Un fenomeno che se dovesse durare a lungo potrebbe portare gravi scompensi alla natura e un drastico calo di temperature, ma in parte ( per cogliere l’ironia) risolverebbe il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacciai.