Vi è mai capitato di volere rintracciare qualcuno che avete visto in foto il cui volto non vi è nuovo ma proprio non riuscite a chi appartiene ? Ebbene se fate parte di questa cerchia di elementi, questa piattaforma è quella che fa per voi, stiamo parlando di PimEyes, una specie di super Google che però si occupa di rintracciare negli angoli più remoti del web i dati delle persone partendo però semplicemente da una loro foto, tutto viene scandagliato, dal web classico fino ai meandri più profondi, fino a trovare una corrispondenza.
Questo è ciò che fa PimEyes, ottenere info partendo dai dati biometrici, molte delle quali però a pagamento, una dinamica che può sembrare divertente ma che allo stesso tempo può nascondere dei rischi abbastanza evidenti.
Per quanto riguarda i prezzi invece, partiamo da un abbonamento da 36 euro al mese (35,99 per la precisione) per poter arrivare a fare 25 identificazioni ogni giorno, mentre con 95 euro al mese si ottiene addirittura una task force di esperti che, per 4 ore al mese, si attiva per trovare (e cancellare) le proprie foto sparse per la Rete.
Le controversie e le indagini
Si tratta di una possibilità talmente ampia e vasta che c’è chi però ha voluto vederci chiaro, così in Germania PimEyes è stato sottoposto ad una serie di indagini finendo sotto la lente ’ingrandimento dell’Agenzia tedesca per la protezione dei dati e la libertà di informazione nel Baden-Württemberg, il sospetto è che la piattaforma violasse la privacy e soprattutto il GDPR.
A difesa del sito è stata portata avanti la tesi che quest’ultimo non fa altro che attingere a siti pubblici, ove le info sono comunque disponibili per chiunque.