Un nuovo monito arriva dal professor Bassetti che lancia un appello al fine di sensibilizzare i cittadini sul vaiolo delle scimmie dopo l’aumento dei casi.
Vaiolo delle scimmie, parla Bassetti: “Occorre farsi visitare ai primi sintomi”
In un post pubblicato sul social Facebook l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova torna a parlare del vaiolo delle scimmie.
Il Monkeypox, nome inglese del virus, inizia a destare una certa preoccupazione per l’aumento del numero di casi.
Senza lasciarsi andare a futili allarmismi occorre comunque che la situazione sia tenuta sotto controllo, ed occorre agire con misure preventive per evitare che diventi un epidemia.
Al momento i paesi del mondo colpiti sono 37 con un totale di 845 contagi accertati.
Nella classifica aggiornata l’Italia occupa il nono posto per diffusione, con un incremento importante verificatosi nelle ultime 24 ore di ben 15%, arrivando a 22 casi.
Secondo il Professor Bassetti occorre sensibilizzare la popolazione al nuovo virus, in modo che ai primi sintomi i cittadini si precipitino a un controllo ospedaliero. L’esordio della malattia spesso è accompagnato da spossatezza e bubboni o pustole classici del vaiolo.
Il contagio nonche la diffusione non è ‘per il momento’ rapida come nel Covid-19, ma occorre un contatto stretto per essere infettati. Nella speranza che il virus non incorra in mutazioni come nel caso del coranavirus, aumentando il suo potere di trasmissione, al momento i rapporti sessuali, contatti con zone della pelle infette e scambi salivari o chiaccherate lunghe e ravvicinate, sono i soli modi per entrare in contatto col il virus.
I nuovi sequenziamenti fatti degli esperti sul genoma virale hanno evidenziato poche mutazioni, trovando un codice simile a quello che già circolava in precedenza.
Se il Monkeypox sarà una nuova minaccia, che potrà minare la serenità dei cittadini come avvenuto con il covid, è ancora presto per dirlo. Certamente tutti noi possiamo aiutare a bloccare la trasmissione, osservando una quarantena in caso di sospetto contagio o recandoci in tempi rapidi a un presidio ospedaliero per una visita di accertamento.