L’INPS controlla immediatamente chi percepisce il Reddito di Cittadinanza in modo irregolare.
L’ex presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, commenta così all’Adnkronos il nuovo blitz di Guardia di Finanza e Carabinieri contro i ‘furbi‘ della RDC. “Credo che dopo quanto emerso ieri, non si possa continuare a trattare il Reddito di cittadinanza come qualcosa che andrà riformato” continua Mastrapasqua. Al Ministero del Lavoro è stata costituita una Commissione presieduta da un autorevole soggetto. “Qui c’è un problema gravissimo“.
La Guardia di Finanza e i Carabinieri hanno detto che il 30% delle persone che hanno controllato percepisce il Reddito di Cittadinanza in modo irregolare. Con un esborso di circa 8-9 miliardi di euro, potrebbero esserci 2-3 miliardi di beneficiari irregolari.
I furbetti del reddito sotto controllo
In questo momento la Guardia di Finanza e i Carabinieri stanno effettuando una serie di verifiche amministrative, in assenza delle verifiche che l’Inps avrebbe potuto fare in anticipo. L’INPS può effettuare i controlli, ma non ha potuto farli, sulla base di un provvedimento e della volontà di erogarlo prima di accertare la possibilità di percepire il contributo.
Se alcuni controlli non sono possibili, non credo che in un paese civile come l’Italia debba essere erogato prima di aver accertato la regolarità del percettore. I controlli non possono essere delegati alla Guardia di Finanza e Carabinieri, che inseguono persone in tutta Italia per verificare se hanno una casa. “Hanno molto altro da fare”, dice Mastrapasqua. “Mi chiedo – prosegue, perché la Corte dei conti non intervenga su uno spreco di denaro pubblico che sembra essere incredibilmente ingente”.
La prima cosa da fare – sottolinea – è dare indicazione all’Inps ad erogare solo in presenza della preventiva verifica di tutti i requisiti. Se tale verifica non è presente, il Reddito di Cittadinanza non viene corrisposto. L’Inps dovrebbe inoltre effettuare una verifica straordinaria degli attuali destinatari per verificare se sono in possesso dei requisiti e, in caso negativo, revocarli.