Wait Wai Wait, a dirlo non siamo noi ma NewsGuard, un’estensione per browser Internet, creata da NewsGuard Technologies. Questa ha scoperto ben 91 siti intenti nella pubblicazione di fake news circa il Covid-19 e la guerra in Ucraina.
Fake News: parola a NewsGuard
Il monitoraggio del centro di ricerche di NewsGuard sottolinea che mentre gli account di questi siti sono stati sospesi, “dei 57 siti ancora attivi sui social media 43 sono su Twitter, 41 su Facebook e 23 su YouTube” mentre molti sono attivi su più di una delle piattaforme.
Allo stesso tempo, “sugli account social di questi siti, non compaiono avvisi da parte delle piattaforme riguardo al fatto che le informazioni condivise provengono da fonti non affidabili”. Ma intanto accade anche che “alcuni di questi 91 siti hanno visto i propri account social venire sospesi senza una spiegazione chiara e trasparente da parte delle piattaforme”. Ciò fa capire che pratiche simili non aiutino affatto “gli utenti a comprendere di quali fonti di informazioni possano fidarsi”.
Tra le fake news più diffuse vi è quella che riguardante il COVID-19, secondo la quale il virus conterrebbe “inserti simili all’HIV”, oppure “la tecnologia 5G dei telefoni cellulari è collegata all’epidemia di Coronavirus” e ancora “gli Stati Uniti stanno sviluppando armi biologiche appositamente progettate per prendere di mira persone di etnia russa”. Tra le ultime fake news però una risalta in particolar modo e presupporrebbe che il massacro di civili a Bucha, in Ucraina, sia stato solo “una messa in scena”.
Infine la ricerca di NewsGuard dichiara che dei 91 siti considerati, 23 continuano a ricevere entrate attraverso la pubblicità programmatica, ospitata da piattaforme pubblicitarie come Google e MGID. Secondo l’analisi del centro di ricerche sulla disinformazione, “i siti traggono profitti dalla pubblicazione di disinformazione su un determinato tema”.