Reuters ha diffuso la notizia e ha chiarito che l’intervento è stato fatto su veicoli non recenti, prodotti infatti tra il 2004 e il 2015. I modelli che hanno subito il richiamo sono ML seconda generazione (W164), GL (X164) e R (W251). Quindi, un misto tra SUV e crossover che condividevano entrambi diversi componenti.
La Casa automobilistica ha anche specificato che su alcune auto la corrosione nell’alloggiamento del servofreno potrebbe non farle funzionare correttamente. Di conseguenza, potrebbe essere necessaria una forza maggiore del piede sul pedale del freno e anche degli spazi di frenata più lunghi. Si tratta quindi di un problema da non dimenticare e trascurare, per questo l’azienda tedesca ha subito avviato i ritiri.
Non si tratta del primo richiamo per Mercedes-Benz. Infatti, la Casa tedesca aveva contattato a inizio 2022 circa 800.000 clienti in tutta Europa per informarli del possibile rischio di perdite della pompa del liquido di raffreddamento, la quale avrebbe potuto causare un surriscaldamento o perfino un incendio.
Una delle cose che ha sbalordito gli utenti è che Mercedes-Benz non ha comunicato subito della campagna di richiami e che non può intervenire tempestivamente, nonostante si trattasse di una problematica che andasse avanti da anni.
Infatti, l’azienda si limitava a comunicare il problema al cliente e lasciarlo “solo” nei rischi che correva, raccomandando solamente di usare il veicolo con prudenza e addirittura con parsimonia. Il difetto riguardava molteplici modelli, tra cui CLS, GLC, GLE, GLS, Classe C, Classe E, Classe G, Classe S prodotti tra gennaio 2017 e ottobre 2021.