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Anche Telegram cede: forniti dati degli utenti alle autorità

Telegram Premium, il nuovo servizio a pagamento dell’app di messaggistica, sta per essere lanciato. Tuttavia, Telegram ha una nuova gatta da pelare. A quanto pare, uno dei social network più importanti al mondo che ha promosso dal primo momento la sua impeccabile privacy sta per perdere parzialmente credibilità.

 

Telegram, svolta epocale: è sicuro come prima?

Una delle politiche che ha caratterizzato il servizio da anni, soggetta a varie controversie, è sempre stata quella di non cedere i dati degli utenti alle forze dell’ordine di nessun Paese. Non è sempre stata accettata di buon grado, anche se ha avuto anche tanti rivolti positivi. Infatti, molti attivisti ne hanno beneficiato per dare libera espressione ai loro pareri in regimi oppressivi e autoritari, ma purtroppo anche molti criminali la utilizzano per aggirare i controlli delle autorità.

Secondo quanto riportato dal giornale tedesco Der Spiegel, però, Telegram ha risposto a varie richieste di dati della Polizia Federale Tedesca, cedendo loro i log delle chat di gruppi che potrebbero essere legati ad abusi su bambini o al terrorismo. Non si dovrebbe condannare Telegram per un’azione così delicata, ma comunque potrebbe essere un precedente preoccupante, anche perché il servizio non ha fatto alcuna dichiarazione pubblica in merito.

Infatti, nella sezione 8.3 della Privacy Policy di Telegram, la quale è orfana di aggiornamento dal 2018, non è riportato ancora nulla di tutto ciò e si può trovare ancora la scritta “Telegram ha trasferito 0 byte di dati degli utenti ad altre fonti. Quindi, l’app tutelerebbe ancora al 100% la privacy di tutti gli utenti.

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Pubblicato da
Christian Savino