In tutto, i voti favorevoli alla proposta sono stati 339, con 249 voti contrari e 24 astensioni. Si è deciso anche di respingere l’emendamento “quota 90 per cento”, il quale proponeva un allontanamento graduale dai motori endotermici, consentendo ai costruttori di vendere auto a diesel e benzina con una quota del 10% sul totale della produzione. Di conseguenza, l’unione di queste decisioni ha dato pieni poteri alle misure Fit for 55, col testo che passerà al setaccio del “trilogo”, il processo di trattative formali e informali tra il Consiglio UE, la Commissione e il Parlamento stesso.
Per quanto riguarda le supercar, invece, ci sarà un attimo di respiro. Infatti, è stato accettato l’emendamento 121 “Salva Ferrari”, il quale concede una deroga ai costruttori con volumi di produzione compresi tra le 1.000 e le 10.000 unità, esonerandoli dai processi intermedi di decarbonizzazione del 2030, spostando tutto al 2036.
Infine, le bocciature. È stata respinta insieme alla “quota 90 per cento” anche la proposta 125, la quale andava ad includere i biocarburanti come fonte energetica alternativa per ridurre le emissioni. Anche la proposta 128 non è stata accettata. La suddetta prevedeva che la misurazione delle emissioni di un veicolo partissero sin dal momento in cui avveniva la sua fabbricazione.