Sebbene le opportune valutazioni siano ancora in corso e il telescopio sembri funzionare bene, la collisione ha in qualche modo avuto delle ripercussioni, seppur minime. L’oggetto roccioso ha colpito una delle parti che consentono al telescopio di funzionare correttamente senza troppi intoppi. La Nasa ha ribadito che è stato costruito per resistere a tali impatti.
Durante la costruzione del telescopio, i ricercatori hanno simulato impatti reali per testarne la resistenza, soprattutto a contatto con oggetti che volano a velocità elevate. “Abbiamo sempre saputo che Webb avrebbe dovuto resistere alle insidie dello spazio, come la luce ultravioletta e le particelle del sole, i raggi cosmici provenienti da sorgenti esotiche nella galassia e gli attacchi occasionali di meteoroidi all’interno del nostro sistema solare”, spiega Paul Geithner.
“Abbiamo progettato e costruito Webb con un margine di prestazione – ottico, termico, elettrico, meccanico – per garantire che possa svolgere la sua ambiziosa missione scientifica anche dopo molti anni nello spazio”. Il telescopio è anche in grado di affrontare eventuali collisioni spostando i suoi pannelli per correggere eventuali problemi con segmenti specifici.
La roccia che ha colpito il telescopio non era prevista ma allo stesso tempo inevitabile. Col tempo, tuttavia, sarà colpito da oggetti più solidi, degradandone le prestazioni. “Dal lancio, abbiamo avuto alcuni impatti con quattro micro meteoroidi e questo più recente è più grande di quanto ipotizzato ma gestibile. Utilizzeremo i dati raccolti per aggiornare la nostra analisi e sviluppare approcci operativi migliori”.