Questi tipi di batterie funzionano dal lato positivo delle due piastre caricate elettricamente all’interno della batteria perdendo alla fine i suoi ioni, che viaggiano attraverso un elettrolita fino alla piastra negativa. Quando la batteria è collegata, gli ioni tornano alla loro posizione originale. Tuttavia, in condizioni di freddo, gli ioni faticano a uscire dall’elettrolita e si spostano sulla piastra negativa. La nuova ricerca suggerisce una soluzione: sostituire la grafite utilizzata per le lastre negative con un nuovo composto di colbalto.
Riscaldando il composto a temperature estremamente elevate, gli atomi si attaccano ad una lastra piana che è ancora più irregolare della grafite. Con più urti, è più facile per gli ioni di litio attaccarsi e lavorare in modo più efficiente. “La chiave per affrontare la perdita di capacità a bassa temperatura risiede nella regolazione delle configurazioni elettroniche di superficie dell’anodo di carbonio”, scrivono i ricercatori.
La batteria risultante funziona a temperature fredde, mantenendo la sua potenza per oltre 200 cicli di carica e ricarica. Attualmente, questo metodo è stato testato solo in piccole batterie, con il classico design a forma di moneta. I ricercatori dovranno testare un modo per far funzionare lo stesso principio in batterie più grandi.
“Il materiale è scientificamente interessante ma la sua applicazione pratica potrebbe essere limitata, poiché richiede un percorso di sintesi complicato”. Questo perché il composto di cobalto è ancora costoso da produrre, ma potrebbe essere utilizzato in applicazioni specifiche come i veicoli elettrici: il freddo può ridurre la loro autonomia del 30%.