Questo è emerso dai rapporti elaborati dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Mise, riferendosi alla corsa dei prezzi che gonfiano l’inflazione e mettono gli italiani in difficoltà.
Il tutto sta ricevendo una spinta propulsiva a causa della guerra in Ucraina, con Gazprom che taglia il gas all’Eni con dei flussi ridotti del 15%. Di conseguenza, il rifornimento di benzina è arrivato a costare il 25,5% in più a giugno 2022 che a giugno 2021. Stessa cosa per il diesel, con un aumento del 32%.
Poche persone, vista la situazione, scelgono di effettuare nuove immatricolazioni. Infatti, quelle delle auto a benzina sono scese del 39,1% e quelle del gasolio del 37,8%. Una tenuta maggiore stanno avendo quelle ibride plug-in ed elettriche che sono scese giusto del 7,5%.
L’analisi monitor di Uecoop ha inoltre evidenziato che il record dei prezzi per l’energia sta diventando l’incubo di più di 4 imprese su 19 per via dell’effetto a valanga che gravano su investimenti, piani di sviluppo e posti di lavoro.
La situazione sta mettendo in grossa difficoltà anche il settore del lavoro, con 80.000 cooperative italiane che, sia a livello nazionale che internazionale, stanno avendo difficoltà a mantenere i loro dipendenti nei vari settori, che vanno dalla salute, al sociale, turismo, scuola e addirittura spettacoli.