Il sesto mese dell’anno è un vero e proprio tour deforce per i contribuenti, soprattutto per i titolari di partita IVA, di redditi soggetti all’Irpef, di immobili e terreni di prorietà.
Il primo appuntamento riguarda i proprietari che possiedono case, fabbricati e terreni agricoli o edificabili. Questi dovranno versare la caparra Imu entro il 16 giugno.
Il saldo e l’eventuale saldo devono essere pagati, comunque, entro il 16 dicembre. Anche quest’anno non verrà corrisposta l’Imu sugli immobili D/3, cioè la tassa destinata ai cinema, teatri e sale da concerto e spettacoli che sono rimasti chiusi causa Covid.
Altra data vincolante sarà quella del 30 giugno in cui dovrai versare il saldo e il primo anticipo dell’Irpef se vuoi pagare senza dover subire maggiorazioni.
Diversi funzionari governativi hanno confermato l’intenzione di allinearsi fermamente al resto dei Paesi europei. Dal 2023 la tassa tv diventerà “scorporata” e anche se in tanti chiedono un ritorno al passato (come hanno fatto recentemente altre nazioni che ad esempio introducono la tassa tv in altri contesti), è possibile che ci siano aumenti in futuro, anche se nessun dettaglio è stato ancora rilasciato ufficialmente.
Esistono già diverse esenzioni, che appunto “escludono” alcune specifiche categorie di cittadini, come gli over 75 con reddito non superiore a 8.000 euro, i militari delle Forze armate italiane e quelli di nazionalità straniera appartenenti anche alle Forze Nato, ma anche agenti diplomatici e consolati. Inoltre, coloro che possono dimostrare di non possedere alcun televisore possono comunque richiedere l’esenzione.