Le auto elettriche stanno incominciando a diffondersi, e per questo c’è la necessità di installare più colonnine di ricarica. Infatti, molti automobilisti non sanno che dopo aver acquistato un’auto del genere non si dovrà attaccare l’auto al normale impianto elettrico di casa.
Un evento simile dovrebbe accadere saltuariamente, poiché la richiesta di energia sarebbe troppo elevata. Tuttavia, questo tipo di soluzione sta incominciando a godere di ottime agevolazioni. Ecco come ottenerle e alcuni consigli per evitare danni al proprio impianto elettrico.
Colonnine di ricarica: consigli per evitare danni in casa
Se caricare l’auto elettrica in casa dovesse diventare un’abitudine, senza alcuni accorgimenti potremmo rovinare il nostro impianto elettrico in maniera permanente, oltre che far staccare continuamente la corrente.
Quindi, per questo motivo, dovremo comunque installare una colonnina di ricarica o una wallbox. Quest’ultima è una stazione di ricarica intelligente, che mette in comunicazione l’auto con il caricatore e rendendo l’operazione pienamente disponibile per l’impianto elettrico di casa.
Dovrà essere collegata con una linea dedicata al contatore e consente di andare oltre il limite dei 10A del caricatore portatile, per poter arrivare fino ai 22 kW trifase nel momento in cui abbiamo di un sezionatore a norma e una protezione elettronica omologata CE.
Tutte le agevolazioni
Essendo che il tutto dovrà essere fatto in sicurezza e, soprattutto, richiederà un discreto consumo economico, lo Stato ha deciso di agevolare gli utenti. Infatti, l’installazione di una colonnina o di wallbox godrà di un credito d’imposta del 50% fruibile in 10 anni, con una spesa massima di 3.000 euro. Il medesimo intervento potrà fruire anche del Superbonus 110% se abbinati a interventi di efficienza energetica.
In tutt’e due i casi, i crediti d’imposta sono cedibili al fornitore, di conseguenza lo sconto può essere incassato mentre paghiamo senza aspettare detrazioni annuali. Inoltre, nell’agevolazione ci sono anche le spese per adeguare il contatore, il quale dovrà essere necessariamente più potente.