Questa è senz’altro la novità principale che riguarda l’accordo di compensazione tra Regione Basilicata e le compagnie petrolifere Eni e Shell per l’estrazione di idrocarburi relativa al giacimento della Val d’Agri.
In base alle stime fatte dalla Regione, il risparmio totale sulla bolletta sarà più del 50%. Si parla quindi di una grande riduzione della spesa, considerando anche che il prezzo della materia prima continua a salire a dismisura a causa della crisi energetica dovuta alla guerra.
“Prima i soldi delle compensazioni passavano anche per l’intermediazione della politica ora arriveranno direttamente ai cittadini e alle famiglie. Stiamo lavorando perché i cittadini non paghino più la spesa per il gas naturale, con una riduzione della spesa di almeno il 50 per cento. Si tratta naturalmente di un processo che deve avere un completamento, però i presupposti sono tali da farmi ritenere che possa essere realizzato da ottobre di quest’anno”,
ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.Come accennato prima, nella Val D’Agri è situato il giacimento di idrocarburi dell’Europa continentale, sfruttato da Eni da circa 30 anni. Attualmente, le attività di estrazione riguardano 24 pozzi; Eni detiene il possedimento del 61% di questi, mentre il restante appartiene a Shell.
Ciò che viene estratto viene convogliato al Centro Olio Val D’Agri al fine di ritrattarlo e poi inviarli alla raffineria di Taranto mediante un oleodotto. Invece, il gas metano desolforato viene immesso nella rete di distribuzione nazionale di Snam.
Le associazioni che salvaguardano l’ambiente non sono d’accordo con questo accordo siglato dalla Regione. Ecco cosa hanno dichiarato: “Non prendere risolutamente la strada delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica significa ritrovarsi impantanati nell’era del fossile, quella che determina conflitti, insicurezza energetica, costi insostenibili e disastri ambientali. Ciò è particolarmente vero in Basilicata, con le compagnie che operano nel settore ingolosite dagli extraprofitti derivanti dalla vendita di gas e petrolio”.