Tempesta geomagnetica Nonostante le avvisaglie di qualche giorno fa, è comunque arrivata prima del previsto: l’espulsione di massa coronale (CME) che tutti temevano ha colpito il campo magnetico terrestre qualche giorno fa, il 15 giugno 2022, alle ore 06.37 italiane.

Gli esperti dello Space Weather Prediction Center del NOAA hanno confermato che il cosiddetto “colpo di striscio” è andato a scatenare nelle ore successive all’evento una violenta tempesta geomagnetica di classe G1, con tanto di avvistamenti di aurore. Per nostra sfortuna, il bagliore della Superluna della Fragola ha interferito con la visibilità. Tuttavia, la tempesta sta perdendo di intensità durante queste ultime ore.

Tempesta geomagnetica: le conseguenze di un evento simile possono essere devastanti

La Terra è stata raggiunta da una pericolosa espulsione di massa coronale, prodotta a sua volta dalla macchia solare AR3032, la quale è andata a generare un’esplosione molto lunga il 13 giugno scorso alle ore 06.07 italiane. Questo evento ha prodotto un brillamento solare classe M3, il quale è durato quasi 8 ore dall’inizio alla fine.

La radiazione ultravioletta del flare è stata capace di ionizzare la parte superiore dell’atmosfera terrestre, andando a causare un blackout radio a onde corte sul Giappone e nella zona Sud/Est asiatica.

L’espulsione di massa coronale è stata vista dai coronografi a bordo del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), mentre il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato l’esplosione al rallentatore. Gli analisti del NOAA, avevano anche previsto antecedentemente che tale espulsione sarebbe passata vicino al nostro pianeta intorno alle 11 ora italiana, presagendo una tempesta geomagnetica di classe G1.

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