La crisi degli approvvigionamenti è il pericolo principale venuto subito dopo la crisi pandemica e pare che interessi più settori di quanto si pensi. Un tempo, determinate cose venivano alla luce solamente grazie ai giornali che mostravano gli scaffali vuoti dei supermercati, oggi invece, col web, tutto è messo in luce. Parliamo di una situazione destinata ad essere duratura, poiché l’abbondanza durerà.
Sicuramente c’è qualcosa di positivo, poiché si carpisce che gli sprechi o le pressioni sui prezzi sono qualcosa di superato e la qualità torna ad essere valorizzata. Di conseguenza, non c’è una grande abbondanza di prodotti scadenti da acquistare.
Anche per l’ambiente, quindi, questa crisi è positiva. Tuttavia, la vita di tutti i giorni diventerà più impegnativa e la brutta notizia non è solo per l’Italia, anzi. I Paesi in stato di crisi prolungato, però, riescono a gestire la situazione in maniera più flessibile rispetto a noi.
Crisi degli approvvigionamenti: quali settori verranno colpiti di più e cosa accadrà
Per varie ragioni, la crisi degli approvvigionamenti sarà difficile per tutti i settori a lungo termine, tra merci che rischiano di non essere consegnate o neanche prodotte. In più, anche i trasporti saranno un problema, per via del caos che si è creato sui porti dopo le chiusure dovute alla pandemia.
Di fatti, è già da tempo che ci sono meno navi per via della conversione dal petrolio pesante a quello leggero, sulle strade europee mancano tantissimi camionisti ucraini e la linea ferroviaria dalla Cina è in pericolo perché passa vicino all’Ucraina e attraverso la Bielorussia.
Anche la produzione non scherza: stallo ovunque. Fabbriche di chip in crisi che non riescono ad approvvigionarsi le materie prime, dove in tutto il mondo scarseggia la presenza di acciaio e rame. L’Ucraina, nonostante la guerra, si sta mostrando il principale fornitore di beni prima d’ora nascosto: ora è il più importante produttore di gas neon, miele, grano, senape e olio di girasole.
Può essere vista come un’opportunità questa situazione? L’Europa può sfruttare la crisi incominciano a riflettere sui propri valori e producendo alta qualità a prezzi giusti. Al contempo, l’industria deve stare attenta a tutto ciò, la quale deve obbligatoriamente lavorare per ottimizzare i costi e non aumentarli troppo. In questo modo, si rinuncerebbe all’abbondanza e potremmo trarre il meglio da questo periodo buio.