Sette aziende e studi professionali su dieci controllati dalla Guardia di Finanza hanno utilizzato software “piratati”, scaricati o duplicati illegalmente. È quanto hanno scoperto i finanziari nell’ambito dell’operazione ‘Underlicensing 2022‘, incentrata in particolare sui professionisti che si occupano di progettazione, disegno tecnico, sicurezza, calcolo strutturale e certificazione energetica degli edifici, anche in correlazione con gli interventi relativi al superbonus 110%.
L’attività dei finanzieri si è svolta in vari territori italiani, tra cui Milano, ma anche altre province lombarde (Brescia, Monza, Mantova e Pavia), al nord (Trento, Verona, Novara e Modena) e al centro sud (Firenze , Ancona, Lucca, Roma, Viterbo, Napoli, Salerno e Brindisi). I militari sono poi intervenuti presso le sedi di 25 aziende e studi di progettazione per verificare l’utilizzo dei programmi informatici. E, come detto, in sette casi su dieci i software sono stati acquisiti irregolarmente.
Sequestrati computer con programmi ‘pirata‘ installati senza licenza, per un totale di 110 software di ingegneria, calcolo architettonico, strutturale e certificazione energetica.
Circa 18 professionisti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria: per loro anche sanzioni amministrative per oltre 14 milioni di euro, pari al doppio del valore di mercato dei software illegali. Fondamentale è stata la collaborazione delle società produttrici di software e l’utilizzo di Siac, il sistema informativo anticontraffazione sviluppato dalla Guardia di Finanza, finalizzato alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Una situazione incontrollata che ha visto giustizia solo negli ultimi mesi, erano decenni che questi strumenti venivano utilizzati in modo illegale, e solo grazie alla digitalizzazione e al progresso le forze dell’ordine hanno potuto creare uno strumento che provasse l’illegalità dei programmi.