L’autostrada Brebemi, nel nord Italia, ha lanciato l’iniziativa Arena of the Future. Su questo tracciato di 1 km, auto e autobus dotati di tecnologia di ricarica a induzione possono ricaricare le batterie in movimento senza fermarsi. Il cosiddetto sistema DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) è integrato direttamente nel fondo stradale e fornisce fino a 76 kW di potenza di ricarica a veicoli più grandi come camion e autobus.
Ai primi di giugno, durante la cerimonia di inaugurazione, la pista è stata collaudata con successo da un Iveco Bus E-Way, in grado di ricaricarsi guidando a circa 70 km/h, e da una Fiat 500e. L’auto doveva muoversi sulla pista a una velocità leggermente inferiore a causa del sistema di induzione più piccolo montato su di essa.
Una visione rivoluzionaria
Secondo la società autostradale, il sistema stradale elettrico a ricarica induttiva, fornito a Brebemi da Electreon, costerà tra 1,2 e 1,5 milioni di euro al chilometro se installato su un tipico tratto di strada di 4 chilometri. Il nuovo sistema è pubblicizzato come una soluzione praticabile per decarbonizzare rapidamente il settore della mobilità.
Tuttavia, ci sono ancora molte variabili incerte prima che la tecnologia possa avere successo. Tra queste c’è la più ampia disponibilità di sistemi di ricarica a induzione sui veicoli elettrici commerciali, una caratteristica di nicchia disponibile finora solo sui veicoli di prova.
Ma la direzione da prendere ormai è questa, e molte società sono “costrette” a seguire questa direzione a causa delle direttive imposte dall’UE in merito all’utilizzo di combustibili fossili entro il 2030. L’italia, cosi come altri paesi, sta vivendo un periodo di transizione: tra poco tutte le auto alimentate a benzina e diesel scompariranno del tutto.