Ormai il nodo gordiano è stato sciolto: la guerra in Ucraina durerà per ancora un po’ di tempo. I rincari sul gas hanno fatto salire l’acqua alla gola a milioni di persone che hanno atteso per settimane una misura che è finalmente arrivata: il tetto europeo al prezzo del gas.
Parliamo di una misura decisamente indispensabile per fermare la corsa alle quotazioni e non solo, è importante per affermare la posizione dell’Europa nella guerra del gas, la quale Putin sta combattendo ogni giorno con restrizioni alle forniture di Gazprom.
In un momento in cui la Russia fa ciò che vuole in tal senso, occorre una risposta degna che possa debellare la grossa problematica a cui si sta andando incontro ormai da troppo tempo.
Gas russo: bisogna dare un segnale forte di ripresa
Il premier Mario Draghi ha parlato molto di questi argomenti per portare il presidente francese Macron dalla sua parte insieme al cancelliere tedesco Scholz. Anche mentre i tre capi dei loro rispettivi governi erano di ritorno dall’incontro con Zelensky a Kiev, il presidente del Consiglio ha insistito sulla misura da prendere.
Un primo passo pare che sia stato fatto e gli scenari sono in continuo cambiamento. Anche se si stanno alzando le forniture alternative, potrebbe non bastare tutto ciò. Inoltre, un altro elemento che spinge verso la nuova misura è il prezzo del gas stesso, che pare essere in forte rialzo sulla piazza di Amsterdam.
La speculazione è decisamente iniziata, anche perché i costi del metano sono più alti del suo vero valore di mercato. Quindi, l’Italia chiede una limitazione con un tetto stabilito dall’Unione Europea. A livello nazionale, infatti, non avrebbe molto senso, essendo che andrebbe a generare un asimmetria del mercato e penalizzando i singoli paesi che l’andrebbero ad applicare.