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The Umbrella Academy 3: la serie ha perso di appeal?

Proprio qualche giorno fa, è sbarcata su Netflix la terza stagione di The Umbrella Academy, che si basa originariamente dal fumetto di Gerard Way e Gabriel Bà. Tuttavia, è successo un qualcosa di decisamente singolare: per la prima volta in assoluto, una serie andrà oltre i fumetti che l’hanno ispirata.

Un particolare che non è passato inosservato a Inverse, che l’ha fatto prontamente notare allo showrunner Steve Blackman. La rivista alludeva a un paradosso molto comune alle serie TV ispirate o tratte da opere letterarie: dopo il superamento del materiale originale, lo show incomincia ad avviarsi al declino perdendo di appeal.

Eventi simili sono successi a molte serie, una fra tutte Il Trono di Spade. Nonostante ciò, Blackman non si preoccupa di ciò che potrà succedere e pensa che l’ottima collaborazione tra autori della serie e del fumetto non farà perdere di originalità alla serie.

 

The Umbrella Academy 3: la trama

I fratelli Hargreeves erano riusciti a tornare nel presente, dopo aver trascorso un periodo negli anni ’60 a Dallas e dopo aver fermato nuovamente l’Apocalisse. Tuttavia, nel finale della seconda stagione, avevano capito di aver alterato la linea temporale, quando si sono ritrovati di fronte dei membri di una nuova accademia che li sostituiva: la Sparrow Academy
. Ora i fratelli Hargreeves si trovano dinnanzi al difficile compito di convincere la nuova famiglia del padre ad aiutarli a risolvere il problema causato dai nuovi arrivati, oltre che al mistero di un’entità nascosta che genera caos.

Come sono riusciti ad andare oltre al fumetto?

La Sparrow trovava la sua introduzione già nel fumetto, ma non si andava nei dettagli. Invece, la terza stagione ha approfondito i poteri e i segreti di questa nuova accademia, anche se per lo showrunner non è un problema. Infatti, ha trovato semplice la pianificazione della storia nonostante non avesse materiale originale:

“Non ho avuto nessuna pressione. Gerard Way e Gabriel Bá hanno una grande generosità di spirito. Conoscono i prossimi 10 volumi che scriveranno nell’arco di un decennio. Quindi condividono sempre con me la direzione che vogliono intraprendere, ha spiegato.

Tuttavia, ha dichiarato di non voler andare troppo avanti rispetto ai fumetti. “Mi piacerebbe non anticipare troppo i fumetti. Non voglio che lo spettacolo prenda una direzione che non corrisponde a quella che loro stanno vogliono prendere. Ho delle idee su come potrebbe essere il Volume 10, ma la strada è lunga. Ci potrebbe volere davvero un decennio. Se solo fossimo abbastanza fortunati da avere così tante stagioni”.

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Pubblicato da
Christian Savino