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Terroristi: auto hackerate usate come armi

I terroristi potrebbero dirottare le auto con guida da remoto per usarle come se fossero armi, causando incidenti senza essere coinvolti. Inghilterra e Galles lanciano l’allarme.

La tecnologia della guida da remoto è già in uso per i veicoli in movimento in ambienti controllati come magazzini, fattorie e miniere. C’è la necessità di stabilire come tali veicoli potrebbero essere regolamentati sulle strade pubbliche. A tal fine, il Dipartimento dei trasporti (DfT) in Inghilterra ha chiesto alla Commissione competente di rivedere lo status giuridico della guida da remoto.

La commissione ha avviato una consultazione pubblica sulla questione. Ha pubblicato un primo documento su come i veicoli sulle strade pubbliche potrebbero essere controllati da un individuo che si trova potenzialmente a diverse miglia di distanza. Secondo l’attuale legge sulla circolazione stradale, non esiste un obbligo legale esplicito per la presenza di un conducente all’interno del proprio veicolo. Tuttavia, una serie di regolamenti sono stati evidenziati come “problematici

” per la guida da remoto.

Hacker e guida da remoto: rischi e pericoli delle auto usate come armi

Una particolare area di preoccupazione è la sicurezza informatica e come è possibile prevenire agli hacker di accedere a questi veicoli. “I datori di lavoro potrebbero dover controllare il personale, sia per mantenere l’integrità dei loro sistemi sia per impedire che i terroristi siano capaci di infiltrarsi nelle auto“. La sicurezza informatica dovrà essere presa in considerazione sia dai progettisti che dai produttori di tecnologie di guida da remoto, nonché dall’operatore di un tale sistema.

Altre preoccupazioni sulla sicurezza includono le conseguenze della perdita della connettività tra conducente e veicolo. Inoltre del modo in cui i conducenti possono essere poco consapevoli dell’ambiente circostante il veicolo. Attualmente ci sono autisti in caso d’emergenza all’interno dei veicoli con guida da remoto. Tuttavia, l’intento è rimuoverli entro la fine del 2022.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano