Tuttavia il calo degli abbonati, e il conseguente rallentamento dei ricavi, non dovrebbero però portare conseguenze sulla spesa per i contenuti, che per fine 2022 potrebbe toccare il valore record di 20 miliardi di dollari.
Nulla di nuovo ormai: tutti sappiamo che la nota piattaforma dello streaming da qualche mese sta affrontando un brutto periodo, complice l’aumento dei prezzi dell’abbonamento. A maggio però è arrivata l’ufficialità: Netflix si è vista costretta ad allontanare ben 150 dipendenti, e presto farà la stessa cosa con altre 300 unità. Parlando di percentuali, l’intero organico conta 11.000 dipendenti, dunque la società americana ha licenziato circa il 4% dei suoi lavoratori negli ultimi due mesi.
Netflix non farà distinzioni: i tagli del personale colpiranno tutte le divisioni della società, compresa USA, ma anche Europa, Asia, America Latina, Medio Oriente ed Africa. Coinvolte anche la divisione legale e quella della produzione.
A dare la notizia dei licenziamenti è stata la stessa piattaforma attraverso una nota ufficiale: “Quest’oggi abbiamo dovuto lasciar andare 300 dipendenti
. Mentre continua la nostra campagna di investimenti, dobbiamo assicurarci che le spese siano in linea con i nostri ricavi, che si sono dimostrati più bassi del previsto”.Tuttavia il calo degli abbonati, e il conseguente rallentamento dei ricavi, non dovrebbero però portare conseguenze sulla spesa per i contenuti, che per fine 2022 potrebbe toccare il valore record di 20 miliardi di dollari.