Il celebre servizio di contenuti in streaming ha rimosso il 4% della sua forza lavoro, principalmente negli Stati Uniti. Il mese scorso, ha licenziato ben 150 persone rimuovendone anche i rispettivi posti di lavoro, su un totale di 11.000 persone che lavorano per l’azienda. “Continuiamo a investire in modo significativo in ogni settore. Abbiamo apportato queste modifiche in modo che i nostri costi crescano in linea con la nostra crescita più lenta dei ricavi“, spiega Netflix.
“Siamo così grati per tutto ciò che i nostri dipendenti fanno per l’azienda. Stiamo lavorando duramente per supportarli durante questa difficile transizione”. Le dichiarazioni non hanno convinto gran parte dello staff. Le riduzioni arrivano dopo la notizia ormai nota della perdita di almeno 200.000 abbonati in tutto il mondo, considerando solo il 2022. Si prevede una perdita totale di altri due milioni di iscritti nei prossimi mesi.
La società ha attribuito la perdita di abbonati alla maggiore concorrenza di servizi come Amazon Prime, Peacock di Comcast, Paramount+ e HBO Max di Paramount, nonché altri come il recente Disney Plus. Alcuni ex dipendenti hanno affermato che i tagli si concentrano su altri aspetti. “Quasi tutti quelli che vedo su LinkedIn che pubblicano qualcosa sul licenziamento hanno lavorato per garantire la diversità, l’equità e l’inclusione in tutta l’azienda”, twitta l’ex dipendente Netflix Evette Dionne, durante il primo round di licenziamenti. “Queste non sono le uniche persone che vengono licenziate, ma sono troppe delle 150 perché sia una coincidenza”.
In risposta, Netflix ha affermato di essere “impegnata per l’inclusione sullo schermo, dietro la telecamera e nella sua forza lavoro”. L’azienda sta anche lavorando con altre società per promuovere le pubblicità sulla piattaforma. Secondo quanto riferito, ci sono già degli accordi in corso con Google, Comcast e Roku. “Siamo ancora agli inizi. Dobbiamo ancora decidere come lanciare un’opzione a basso prezzo e supportata dalla pubblicità e non è stata presa alcuna decisione definitiva”.