Sono in netto aumento i consumi di energia insieme a quelli di emissioni di anidride carbonica. Questi sono i dati estrapolati dalle analisi dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) riguardo al primo trimestre del 2022.
I consumi di energia, per il quinto trimestre consecutivo, sono in aumento del 2,5%. Sempre secondo l’analisi di Enea, sono anche in crescita le emissioni di CO2 con un aumento dell’8% per via del maggior utilizzo di fonti fossili. Il tutto è peggiorato anche per via del crollo idroelettrico nonostante l’incremento di energia eolica e solare.
«Il balzo delle emissioni di anidride carbonica e i prezzi record dell’energia hanno fortemente penalizzato l’ISPRED – spiega Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi – A questi livelli, per rispettare i nuovi obiettivi europei Fit for 55 (riduzione al 2030 del 55% delle emissioni nette dell’UE rispetto al 1990) sarà necessario un taglio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi otto anni».
Energia: consumi di carbone in forte aumento
Per quanto riguarda le emissioni di CO2, invece, la causa è rintracciabile per il 40% dal settore terziario, trasporti e residenziale e per il 60% a industrie consumatrici di energia e alla produzione di energia elettrica da carbone, in aumento rispetto agli ultimi 20 anni. I consumi di carbone hanno quindi determinato l’aumento della domanda, ritornata quasi ai livelli pre-pandemia.
“Tuttavia – continua Gracceva – la forte ripresa dei volumi di traffico di passeggeri e merci su strada, tornati ai livelli pre-pandemia, porta a stimare una crescita dei consumi di energia ben superiore al 2% anche nel secondo trimestre, con una previsione di oltre il 2% per tutta la prima metà dell’anno. Si tratta di valori maggiori a quelli registrati nell’Eurozona, dove l’incremento trimestrale è stato di poco superiore all’1%, un trend che prosegue dallo scorso anno anche per le emissioni”.