La FTC, ovvero l’organizzazione antitrust statunitense, è chiamata a indagare su Google e Apple per possibili violazioni della privacy dei loro clienti.
In una lettera indirizzata alla presidente Lina Khan, un gruppo di quattro politici statunitensi del Partito Democratico, accusa i due colossi di aver “facilitato consapevolmente” le pratiche di raccolta e vendita dei dati degli utenti. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
In tempi più recenti, entrambe le aziende coinvolte hanno migliorato in modo tangibile l’approccio alla privacy dei rispettivi sistemi operativi. Apple, in particolare, ha fatto molto discutere con l’introduzione della App Tracking Transparency in iOS 14.5, rendendo disattivo per default il tracciamento da parte di terzi.
La lettera riconosce questi progressi, ma osserva anche che sono stati implementati solo in tempi molto recenti. Più specificatamente parliamo di iOS, che fino a poco fa il tracking non solo era attivo per default, ma era molto difficile trovare l’opzione per disabilitarlo. In secondo luogo Su Android il tracking
è ancora attivo per default e l’opzione per disabilitarlo è comparsa solo da poco.La lettera argomenta che benché i singoli dati siano anonimi, questo mercato sregolato può far sì che aggregandoli e triangolandoli sia possibile riuscire a identificare un singolo dispositivo. Apple non ha voluto rispondere pubblicamente alla richiesta di commento da parte del WSJ, ma Google ha precisato che Google non vende mai i dati degli utenti, il regolamento del Play Store impedisce espressamente agli sviluppatori di vendere i dati degli utenti, i regolamento del Play Store impedisce espressamente agli sviluppatori di vendere i dati degli utenti, l’accusa di facilitare la vendita dei dati utente tramite il Tracking ID è “semplicemente falsa” e infine che il tracking ID è stato anzi creato per dare più controllo agli utenti e offrire agli sviluppatori un sistema più privato per monetizzare le loro app.