La carta di identità elettronica offre una nuova frontiera per le istituzioni in tutto il mondo. Quasi un miliardo di persone nel mondo non dispone di una forma di identificazione legalmente riconosciuta e può vedersi negato l’accesso agli aiuti governativi, all’assistenza sanitaria, ai servizi finanziari, al mercato del lavoro, alla possibilità di garantire i diritti di proprietà e di registrare un’impresa.
La carta d’identità elettronica può aiutare molte persone, circa 6,6 miliardi di cittadini hanno un accesso limitato ai servizi online.
Per tutte queste persone, la nuova carta può sbloccare l’accesso a un mondo digitale sicuro e protetto, ma non sempre è così.
Nonostante la promessa significativa, ci sono rischi che richiedono controlli adeguati. Per cominciare, esiste il potenziale per un uso improprio: le tecnologie di identificazione digitale sono simili alle tecnologie usate dai social media.
La storia ci insegna che da sempre i criminali informatici fanno un uso improprio dei tradizionali programmi di identificazione, incluso il monitoraggio o la persecuzione di gruppi etnici e religiosi. Se usata in modo improprio, la carta potrebbe essere utilizzata in modi mirati contro i nostri stessi interessi. Per proteggersi da tale uso improprio, il consenso individuale e la protezione della privacy degli utenti e il controllo sulle componenti dei dati personali dell’ID sono fondamentali.
Nonostante le minacce alla sicurezza, è un ottimo strumento
Una ricerca del McKinsey Global Institute ha dimostrato che i paesi che usano la nuova carta potrebbero sbloccare un valore equivalente al 3-13% del PIL entro il 2030. I sistemi di identificazione digitale sono già stati implementati con un certo successo in alcuni paesi, guidati da agenzie governative (come CieID in Italia) o consorzi di istituzioni (come i sistemi di identificazione digitale gestiti da istituti finanziari di SecureKey Concierge e BankID in Svezia).
Ma nonostante questo l’utilizzo della nuova carta può anche migliorare la qualità generale dei servizi e ridurre i costi: uno studio ha rilevato che circa il 30% delle chiamate ai call center delle banche erano richieste di accesso all’account a causa di password smarrite o dimenticate. Inoltre, in quanto datori di lavoro, le banche possono utilizzare la carta per estendere e migliorare l’autenticazione dei dipendenti.
Allo stesso tempo, l’ID digitale può aiutare le banche a migliorare la gestione del rischio, anche attraverso processi di know your customer (KYC) semplificati, una migliore gestione delle frodi e una migliore protezione dei dati dei clienti dale minacce informatiche.