Può un gatto contagiare un uomo? Assolutamente sì, ma c’è un grande però. Trattasi della “zoonosi inversa”, e nonostante l’estrema circolazione virale e la diffusione di molteplici varianti di Covid 19, in ben 2 anni e mezzo non sono mai stati riscontrati casi prima d’ora. Dunque state tranquilli, perché la probabilità che un animale domestico contagi un essere umano è bassissima.
Covid 19: parlano gli esperti in materia, ecco come è avvenuto il contagio del virus
Secondo degli studi dell’Università della California di Davis oltre 400 specie di vertebrati risultano potenzialmente infettabili dall’essere umano, a causa della somiglianza del recettore ACE-2 al quale si lega la proteina S o Spike del coronavirus. Non a caso dall’inizio della pandemia sono spuntate decine di casi in gatti e cani, ma anche in tigri, leoni, gorilla, leopardi delle nevi, cervi, visoni e altri animali, tutti contagiati dall’uomo, a casa, negli zoo e anche in natura, dove il Covid-19 si è diffuso a macchia d’olio. Più in particolare, l’80 percento dei cervi dalla coda bianca o cervi della Virginia (Odocoileus virginianus) dell’Iowa è risultato positivo a quest’ultimo.
Ad ogni modo, come riporta l’agenzia di stampa Ansa: “Considerando la grande diffusione dei gatti come animali domestici, il fatto che ci sia voluto così tanto tempo per dimostrare questa eventualità potrebbe significare che il contagio da gatto a uomo non è poi così comune. Secondo gli esperti non c’è al momento alcun tipo di allarme, perché è ancora più probabile che il virus passi dall’uomo all’animale”.
Angela Bosco-Lauth, esperta di malattie infettive della Colorado State University, conclude parlando del gatto che ha contagiato una veterinaria nel sud della Thailandia: “I gatti infetti hanno periodi di incubazione e contagio relativamente brevi, questo gatto probabilmente aveva acquisito l’infezione da non più di una settimana prima di poter trasmettere la malattia alla donna”.