Edoardo ha discusso la tesi dinnanzi alla commissione presso l’Università di Torino per il corso in Comunicazione, Ict e Media, dove la sua presenza era prevista sia dal vivo che in forma virtuale mediante un avatar creato appositamente nel Metaverso.
“Quando sei il primo a fare una cosa, sei il precursore di tutto ciò che verrà dopo di te. Quindi hai delle responsabilità enormi. Insomma: diventi uno standard del futuro”, le prime dichiarazioni di Edoardo di Pietra a La Stampa. Il suo primato forse non è globale, ma in Italia lo è di sicuro.
La volontà degli Atenei di aprirsi a queste innovazioni è in netta crescita. Stare al passo coi tempi e abbracciare il cambiamento repentino della tecnologia attuale è un chiaro sguardo verso il futuro.
L’Università di Torino ha tutte le intenzioni di guardare avanti, tant’è che Luciano Paccagnella, presidente del corso di studi in Comunicazione, Ict e Media, ha dichiarato: “Siamo costantemente impegnati nell’osservare il mutamento sociale e tecnologico, ma anche senza facili entusiasmi. Quello che cerchiamo di fare è coltivare la curiosità e la creatività degli studenti. Questa tesi va nella giusta direzione”.
Mark Zuckerberg ha fatto sì che il Metaverso fosse sulla bocca di tutti. Puntare sulla socialità e sulla comunicazione virtuale sarà il futuro della sua azienda. Nel nostro Paese, il termine Metaverso è già in larga diffusione ma non tutti sono sicuri di utilizzarlo in futuro: l’80% delle persone intervistate in un sondaggio afferma di essere inquietati dal metaverso. Ciò che li spaventa è che una realtà virtuale potrebbe portare a scappare dalla realtà di tutti i giorni.